Via delle Terme di Vespasiano, s.n.c., presso la loc. Caporio-Cesoni, Cittaducale (RI)
Il complesso archeologico cd. delle Terme di Vespasiano, noto nell’antichità come Aquae Cutiliae, si trova nel territorio di Cittaducale a pochi chilometri dall’attuale stabilimento termale delle Terme di Cotilia.
Il complesso, articolato su più terrazze, ha avuto da sempre un collegamento con le acque, abbondanti nel territorio, che avevano proprietà curative, tant’è che Vitruvio nel De Architectura (Vitruv., 8,3,5) le definisce frigidae e nitrosae e Plinio ricorda le proprietà benefiche per lo stomaco di queste acque estremamente fredde (Plin., N.H. 31,10 e 59).
Il luogo sarebbe legato, inoltre, secondo il racconto di Svetonio, alla morte dell’imperatore Vespasiano che nell’anno del suo nono consolato (79 d.C.), colto da febbre in Campania, decise di tornare nella sua villa di Cotilia per curarsi con le acque del luogo, ma la loro temperatura estremamente bassa aggravò l’infiammazione intestinale di cui egli soffriva, non lasciandogli scampo.
Il sito archeologico, conosciuto sin dalla fine del 1800, quando era noto come Palazzo di Vespasiano, è stato oggetto di campagne di scavo tra gli anni ‘60 e ‘80 del Novecento, e ancora nel 2003, nel 2007 e da ultimo nel 2011.
Caratteristica del sito è una grande vasca (ca. 60 x 24 m) nel secondo terrazzamento, scavata direttamente nella roccia, alla quale si accedeva mediante due doppie scale poste sui lati lunghi. Dall’angolo nord-orientale del terrazzamento mediano si diparte un corridoio, quasi un criptoportico con pianta ad “L”, che conduce agli ambienti retrostanti e al piano superiore.
Il prospetto settentrionale, munito di un grande muro di sostegno a monte, è scandito da una serie di nicchie circolari ed esedre ed è arricchito da un ninfeo quadrangolare con abside sul fondo. In posizione decentrata è una nicchia che è stata interpretata come una fontana dal forte impatto scenografico, i cui getti d’acqua (che si dipartivano da 10 fori quadrangolari) sarebbero stati funzionali al riempimento della piscina, che, in alternativa, data la mancata individuazione di canali di adduzione dell’acqua, doveva essere alimentata da una polla d’acqua sorgiva sottostante; accanto al canale che dal ninfeo conduceva l’acqua nella vasca è una vasca absidata in laterizio con pavimentazione in cocciopesto.
La ricomposizione del lato occidentale è più problematica perché è quello che ha subito più modifiche nel corso dei secoli: parte dell’area è occupata dai resti della chiesa di S. Maria in Cesonis, a una navata e in stile romanico, che si è sovrapposta a un piccolo complesso termale e ha visto l’impianto di un mulino che sfruttava le sorgenti presenti in epoca medievale.
Appuntamento presso parcheggio dell’area archeologica sito al km. 87+900 della SS 4 “Salaria”, direzione di marcia per Roma
Per visite, su appuntamento, rivolgersi alla Soprintendenza, 06-67233000 e al Comune di Cittaducale, 0746-601044, Assessore alla Cultura Sig. Alessandro Cavallari, 339-7726678, Sindaco Dott. Leonardo Ranalli, tel. 349-3183315